Secondo l’OMS il 35% delle donne in tutto il mondo è vittima di abuso fisico e sessuale, nel 30% dei casi il carnefice è un partner intimo. Argomento spinoso anche in Italia, dove i primi provvedimenti legislativi in materia di violenza sessuale si sono ottenuti nel 1996, quando la violenza sulle donne è diventata ufficialmente delitto contro la libertà personale, mentre la precedente normativa lo considerava semplicemente reato contro la moralità pubblica ed il buon costume.
Oggi però si acquisisce forse una maggiore consapevolezza, si lavora e si tessono reti sociali per prevenire questo fenomeno deprecabile ancora troppo diffuso. Ancora recente è lo scandalo del #MeToo, che ha scoperchiato il vaso di Pandora degli abusi nel mondo del cinema e ha fatto scalpore nell’opinione pubblica, forse facendo riflettere qualcuno o dando nuova coscienza e sensibilità.
Si pensi poi alle misure dei governi come le campagne di sensibilizzazione, gli spot pubblicitari, i numeri di emergenza contro violenza, abusi e stalking, gli interventi sociosanitari… Ma tutto questo basta?
Basta forse che l’OMS definisca la violenza contro le donne “un problema di salute di proporzioni globali enormi”? Basta forse che il governo dia la disponibilità per un servizio di prevenzione, ma stentino ad attecchire le opere di assistenza alle vittime, un’assistenza vera, umana e concreta? Basta forse che si stilino rapporti, si stendano dossier, si tengano conferenze, si scrivano libri, si vada in televisione a dire che la violenza sulle donne è da condannare?
La politica fa quello che può, le istituzioni possono pensare a misure per contrastare questo come altri fenomeni. Potrebbero fare di più? Sì, forse sì.
Ma forse il cambiamento deve venire dal basso. Forse insieme a leggi e misure politiche serve una nuova sensibilità nella società, azioni di collaborazione e assistenza tra le persone. Forse bisogna sradicare la violenza con la carità, costruendo delle relazioni sane, solidali e significative. Forse è proprio la società che deve lavorare per arginare ed eliminare la violenza, in ogni sua forma e contro chiunque, ma soprattutto quella contro chi ne è più suscettibile. Forse siamo noi che siamo chiamati ad essere più vicini ai più deboli, alle vittime, ai più fragili. Forse sei proprio tu che puoi fare la differenza.