Un gesto d’amore

Questo tempo di pandemia ha comportato delle modifiche anche nella struttura organizzativa delle carceri. Un provvedimento di quest’ultime prevede che per limitare la diffusione del virus Covid-19 i carcerati possano scontare la loro pena presso la propria abitazione. Questo però riguarda solo coloro che dispongono di un domicilio, la restante parte invece si trova impossibilitata a farlo.
Molte volte Papa Francesco ha sollevato il problema e l’Associazione Volontari in Carcere (VIC), la Caritas di Roma, i Cappellani di Rebibbia e l’Elemosineria Apostolica della Santa Sede si sono prodigati per far nascere una casa d’accoglienza.

È nato perciò il progetto “Ricominciamo” che vede coinvolti nella gestione i cappellani romani.  Il fine è permettere a chi non ne ha la possibilità di avere un casa in cui scontare la propria pena con l’obiettivo di aiutare detenuti ed ex detenuti a creare un progetto di vita da mantenere anche una volta usciti dal carcere.
«Ovviamente non diamo solo un tetto e del cibo, ma cerchiamo di portare avanti un progetto di vita per ognuno di loro, che andrà messo in pratica una volta che avranno scontato la pena. Al 40% si tratta di persone non italiane, ma noi trattiamo tutti come esseri umani al di là della provenienza geografica, etnica o religiosa.» (Don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma)

Apprendere queste notizie ci permette di sperare e credere in una società che si prepara ad accogliere una categoria di individui che spesso non viene presa in considerazione. In un tempo di difficoltà come quello che stiamo vivendo, un tempo di distacco e di distanza gesti come questi permettono a chi viene isolato di sentirsi accolto e abbracciato. Questo gesto d’amore, di apertura verso l’altro è l’essenza stessa della carità cristiana che dovrebbe spingere tutti ad accorgersi di una fetta d’umanità, i detenuti e non solo. Le loro famiglie, i loro cari, coloro che si trovano in difficoltà. Progetti come questo e molti altri pongono al centro l’accoglienza, la possibilità di riscatto e il perdono. Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di umanità.

(Fonte: Vatican News)

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