Tutoraggio intenzionale

N’yamien Amanizan Henri e N’guessan N’da Yao Crépin di Prison Fellowship Costa D’Avorio condividono la loro storia di come il tutoraggio abbia condotto a un successo personale, di squadra e del programma. Di N’yamien Amanizan Henri, direttore esecutivo, e N’guessan N’da Yao Crépin, coordinatore di The Prisoner’s Journey di PF Costa d’Avorio Tre anni fa il programma The Prisoner’s Journey (TPJ) di PF Costa d’Avorio stava affrontando numerose sfide e ostacoli. Divenne palese che il ministero nazionale doveva assumere un coordinatore per il programma TPJ. Nonostante il programma fosse già ben implementato e nonostante l’appena assunto coordinatore avesse una vasta esperienza nel ministero delle carceri e nel TPJ, il tutoraggio fu importante. Il direttore esecutivo di PF Costa d’Avorio, N’yamien Amanizan Henri, si impegnò per essere intenzionalmente il supporto e il mentore per N’guessan N’da Yao Crépin, il nuovo coordinatore di TPJ. E, attraverso questo tutoraggio intenzionale, il programma cominciò a prosperare, gli obiettivi vennero raggiunti e il team ora si mostra più sicuro e competente di quanto sia mai stato.   Qui riportiamo la storia di Henri e Crépin:   Come avete cominciato a lavorare con Prison Fellowship International? N’yamien Amanizan Henri: Io mi unii nel 2004 da studente e lavorai come dottore volontario e rappresentate di PF Costa d’Avorio nella mia parrocchia locale. Dal 2009 al 2011, fui coordinatore progettuale per le carceri con casi di HIV / AIDS in Costa d’Avorio. Dal 2012, sono direttore esecutivo e capo del progetto “Onesime” fondato da Chryzalid, associazione svizzera.   N’guessan N’da Yao Crépin: Io mi unii a PF Costa d’Avorio come parte del progetto TPJ. Sono un cappellano del carcere. Mi informarono del fatto che PF Costa d’Avorio stava organizzando la formazione per un programma che avrebbe aiutato a trasformare le vite dei detenuti. Presi parte alla formazione inizialmente come volontario facilitatore.   Come siete finiti a lavorare insieme?   Henri: Quando PF Costa d’Avorio realizzò che dovevamo cercare un nuovo coordinatore, l’impegno e la disponibilità di Crépin catturò la mia attenzione. Come direttore esecutivo, è mia responsabilità conoscere i punti di forza e di debolezza del mio staff. Sapevo che era un uomo efficiente sul campo e anche che gli serviva supporto nel lato amministrativo e di monitoraggio del progetto. Così ho supportato Crépin nelle mansioni di pianificazione (viaggi, formazioni, movimenti logistici, ecc…), nel facilitare la partecipazione dei leader delle parrocchie, nell’amministrazione carceraria (attraverso raccomandazioni e chiamate telefoniche), nel cercare soluzioni ai problemi che il programma incontra, e nel compilare i suoi resoconti.   Crépin: Ho cominciato come facilitatore volontario per i corsi di TPJ nella prigione di MACA. Colpito da questo programma, ho lavorato duramente per aiutarlo ad avere successo. Avendo messo tutto il mio impegno in  TPJ e nel lavoro nelle carceri e avendo messo il mio ministro funzionale all’interno delle carceri, fui reclutato per essere il nuovo coordinatore di questo programma. Ci furono sfide che il programma dovette affrontare, quindi Henri mi fece da tutor cosicché il programma potesse raggiungere gli obiettivi.   Perché il tutoraggio fu importante per entrambi?   Henri: Il tutoraggio è importante per me perché permette al mentore di mettere alla prova le proprie abilità di insegnamento, di mettere in evidenza le qualità del proprio staff e di aiutarli a oltrepassare le proprie debolezze. Bisogna essere pazienti. È un processo. Il goal finale del tutoraggio è quello di rendere i tuoi dipendenti in grado di svolgere un lavoro bene e di poterti fidare di loro.   Crépin: La leadership è importante per un buon tutoraggio. Henri mi ha fatto da mentore per farmi conoscere meglio l’organizzazione, per conoscere tutti gli aspetti di TPJ, per lavorare in modo efficace e per collaborare.   Che principi biblici sono stati particolarmente d’aiuto durante il processo di tutoraggio?   Henri:

  • La grandezza si vede in colui che si mette al servizio di altri, come è scritto in Matteo 20:25-28.
  • Leadership umile, come ci insegna il Signore quando lavò i piedi dei Suoi discepoli in Giovanni 13:4-8.

Creépin:

  • Leadership che serve è la natura della leadership cristiana, come si vede in Matteo 23:11 e Luca 22:27.
  • Come gestire le priorità e il prendere decisioni, come riferito in Matteo 23.

Che successi ha ottenuto il team come risultato del tutoraggio? Henri: I successi raggiunti includono:

  • Ridurre la durata delle missioni
  • Efficacia nella gestione dei tempi
  • Migliorata capacità di pianificazione strategica
  • Migliorato coinvolgimento dei leader e dei volontari delle parrocchie locali
  • Maggiore unità nel lavoro di squadra
  • Coinvolgimento completo e collaborazione onesta con il direttore esecutivo per il successo di TPJ

Che consigli vorreste dare ad altri ministeri nazionali a proposito del tutoraggio? Crépin: Lavorate insieme in una collaborazione aperta, onesta – dalla leadership ai facilitatori volontari – nel rispetto dei principi di leadeship e dei tutor.