Pentecoste, l’amore in azione

Insieme al Natale e alla Pasqua, la Pentecoste è una delle solennità liturgiche più importanti. La Chiesa celebra e ricorda la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli e su Maria nel Cenacolo, celebra e ricorda l’inizio della sua vita missionaria.

Nei tempi antichi per il popolo ebraico Pentecoste era la festa del raccolto, quando nel mese di maggio il grano arrivava a maturazione. Pentecoste era ringraziamento per il miracolo che avveniva tra il pane del cielo e il pane della terra, miracolo della creazione che richiamava ciascuno a vivere come figlio di Dio.

Lo Spirito Santo è amore che crea e rinnova, come ci rievoca il salmo 103, 30: “Mandi il tuo spirito, sono creati, e rinnovi la faccia della terra”.
Nel racconto degli atti degli apostoli del giorno dell’evento Pentecoste, l’umanità è in quel luogo, rappresentata nell’elenco dei popoli. L’unico modo per comunicare tra gli uomini è l’amore, lo Spirito Santo è l’amore in azione! Ogni giorno dovrebbe essere Pentecoste, effusione dell’amore di Dio, della tenerezza che Dio ha per noi .

Mentre stava compiendosi il giorno, venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano”. (At 2,1-3).  La Pentecoste è avvenimento che riempie tutti, che dona il linguaggio della comprensione, della consolazione del perdono. Sì, lo Spirito Santo irrompe, ed è pienezza! “Ricevete lo Spirito Santo” è accogliere lo Spirito di Gesù, come dono della vita piena, che ci spinge tra le braccia del Padre e amati, ci rende capaci di amare, perdonati, ci rende capaci di perdonare. Dalla paura al coraggio. Dal peccato alla salvezza. Dall’essere orfani all’essere figli. E come pienezza ci rende il dono della comunione, della comunità, di divenire corpo di Cristo.

Così avviene in ogni uomo che l’accoglie, esperienza di redenzione che collabora alla salvezza. Il potere dell’amore di Dio che trasforma prima di ogni cosa, il cuore dell’uomo e poi ogni realtà che abita.  Così la Chiesa, invoca: “Vieni Spirito Santo!”. Così ogni uomo, capace di invocarlo e chiederlo ogni giorno, invoca per la sua vita una Pentecoste perenne, una conversione interiore, una trasformazione che matura nei frutti dello Spirito Santo: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.

Accogliere lo Spirito Santo è aprire il cuore alla vita, ad una esistenza in pienezza, è permettere a Lui di ricreare tutto in noi.

In questo momento storico così delicato della storia, possa trovare spazio il “dolce ospite dell’anima”, per fare compagnia a tanti che si sentono abbandonati e disperati.

Così invochiamo:

Vieni Spirito Santo visita il cuore di tutti gli uomini, visita i luoghi meno abitati e ricordati, visita dove non sei ancora invocato e desiderato e trasforma nel potere dell’amore di Dio ogni cosa.

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

(Sequenza allo Spirito Santo)

 

 

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