Come ogni anno dal 1996, oggi 23 aprile è la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, patrocinata dall’ Unesco e nata per promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la tutela del copyright. È stata scelta la data del 23 aprile perché è il giorno in cui, nel 1616, sono morti tre scrittori considerati dei pilastri della cultura di ogni tempo: Miguel de Cervantes, William Shakespeare e Garciloso de la Vega. La capitale 2020 è Kuala Lumpur , per gli sforzi compiuti affinché la lettura e l’istruzione fossero accessibili a tutta la popolazione.
Sostenere e favorire la lettura è una sollecitazione allo sviluppo della democrazia ed un ritorno alla cultura, alla libertà di pensiero e di opinione. Tante le iniziative in tutto il mondo . Questa giornata, in concomitanza alle riaperture delle librerie, diviene provvidenziale in questo tempo storico. Rimettere al centro la lettura è uno dei consigli formulati spesso come elemento terapeutico per gestire i cambiamenti di umore e aumentare la temperanza e la pazienza in tempi di Covid19. Quanto mai più vera oggi di Francis de Croisset è la seguente : “La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno”.
Nel segnare lo scorrere del tempo presente, attraverso i libri , riusciamo ad immedesimarci nei personaggi, riusciamo ad esplorare luoghi, quando anche non ci si è mai stati , paradossalmente stando seduti in poltrona. Ci si addentra in un libro, come quando si viaggia, e si impara a conoscere più profondamente anche tutto quello che è più lontano dalla nostra comprensione. Leggere ci aiuta a camminare, leggere ci apre in fondo ad una lettura più attenta della vita , potremmo anche ardire affermare la lettura ravviva lo spirito! Da circa 50 giorni , gran parte della popolazione vive in casa, con spazi ridotti e limitazioni di attività e di vissuto ordinario. Molti, la gran parte degli uomini e delle donne , come negli istituti penitenziari, vivono una profonda solitudine nell’emergenza attuale . Si presume che , attraverso questa riflessione , Papa Francesco abbia scelto di affidare i testi per la via crucis della Settimana Santa trascorsa da poco, a chi ruota intorno ad un istituto di pena detentiva, da alcuni carcerati , alcuni familiari e da chi è in relazione con loro . In questo caso del Carcere Due Palazzi di Padova . il Pontificato di Papa Francesco ci invita dai suoi primordi alla lettura e alla capacità di considerare con tanta tolleranza le periferie esistenziali , soprattutto quella delle carceri e della vita dei detenuti. Da periferia a centro , in una piazza vuota che ha sussurrato comprensione al mondo intero , per scoprirsi più attenti e sensibili alla vita e al dolore degli altri.
In un sottile e profondo legame con quanto scritto sopra , nella giornata di oggi segnaliamo il testo “#Nevalelapena” di Marcella Reni edito da Prison Fellowship Italia, cui sono raccolte le testimonianze di detenuti e vittime del primo “Progetto Sicomoro” realizzato in Italia nel Carcere di massima sicurezza di Opera .
“Dalla quella prima esperienza tanti Sicomoro si sono succeduti, ad Opera come in altre realtà penitenziarie dell’intero territorio nazionale. Cambiavano le persone, le storie , i reati, ma il risultato era sempre lo stesso: un incredibile “miracolo” che stravolgeva la vita delle persone, da una parte e dell’altra”. ( dalla prefazione di Giacinto Siciliano, Direttore della casa circondariale Milano San Vittore ).
Lo poniamo alla vostra attenzione , come alto indice di speranza , perché nel segno della giustizia riparativa , possiamo contemplare quanto è emozionante , ma anche tanto ragionevole, ammirare la possibilità che l’umanità possa essere più indulgente e camminare insieme più spedita. Anche attraverso la lettura!
“Leggi e non sarai mai solo”, recita lo slogan sul sito dell’Unesco , noi aggiungiamo “Se leggi comprendi!”
#chileggecomprende .
Per chi fosse interessato a questo testo può scrivere a: info@prisonfellowshipitalia.it