da Editore Prison | Dic 24, 2022 | Blog
Mentre ci avviciniamo al Natale, desidero solo prendermi un momento per ringraziarvi per la vostra generositร quest’anno, che รจ stato difficile per molti. Anche le nostre attivitร ne hanno risentito.
Lโeconomia globale ha sofferto a causa della svalutazione del denaro, della crisi energetica, dei disastri naturali, della carestia e dell’inflazione.
Ma Dio รจ stato fedele e ha portato a compimento la Sua buona opera!
Quest’anno avete condiviso il Vangelo con decine e decine di uomini e donne in carcere con il Progetto Sicomoro, dando loro accesso al programma Il viaggio del prigioniero e servendo pranzi gourmet.
Mentre celebriamo la nascita del nostro Salvatore, unisciti a noi nella preghiera per coloro che celebreranno il loro primo Natale con ritrovata fede in Gesรน grazie al tuo sostegno.
Possa il tuo Natale essere pieno della pace di Dio.
Buon Natale di Gesรน!
da Editore Prison | Dic 23, 2022 | Blog
La Casa Circondariale di Palmi โF. Salsoneโ รจ stata teatro, nella data odierna, di una bellissima iniziativa, abbracciando il progetto di Prison Fellowship Italia โLโALTrA cucinaโฆper un pranzo dโamoreโ.
Il progetto ha coinvolto 21 strutture penitenziarie in tutta Italia, allโinterno delle quali gli ospiti hanno avuto la possibilitร di vivere lโesperienza di un pranzo di Natale speciale, preparato da 25 chef stellati, con la collaborazione di associazioni e di volontari.
La giornata di oggi รจ stata possibile grazie alla sensibilitร dimostrata da vari sponsor, dallo Chef stella Michelin Nino Rossi e dal pasticcere Rocco Scutellร . Hanno partecipato: il direttore sportivo della Reggina Calcio Massimo Taibi, la Dott.ssa Cinzia Barillร , Magistrato di Sorveglianza di Reggio Calabria, la Dott.ssa Daniela Tortorella, Presidente del Tribunale di Sorveglianza, lโAvvovato Luca Muglia, Garante regionale dei detenuti, lโAssociazione โMbuttaturi della Varia di Palmi. Molto significativo e sentito lโintervento del direttore Mario Antonio Galati.
Il tutto รจ stato allietato dalle note musicali del duo Un quintale di Swing, costituito da Salvatore Saffioti e Rocco Cannizzaro, con la partecipazione fuori programma di un ospite dellโIstituto che ha regalato momenti di divertimento, ma anche di riflessione su tematiche importanti, quali le difficili condizioni di vita dei detenuti, le innumerevoli privazioni.
Tali innumerevoli privazioni, durante le festivitร , risultano certamente amplificate per chi vive senza affetti, che restano fuori da queste mura. Se รจ vero che โanche se ha commesso un grave errore, un uomo non รจ necessariamente perduto per sempreโ, iniziative come questa possono offrire una nuova prospettiva, una speranzaโฆ Perchรฉ ciascuno di noi รจ molto di piรน di ciรฒ che รจ stato e di ciรฒ che ha fatto ma, soprattutto, รจ anche di meno rispetto a ciรฒ che potrร essere e che potrร fare.
Che sia, per tutti, un Natale libero nel cuore.
Palmi, 20-12-2022
Flavia Tedesco
da Editore Prison | Nov 4, 2022 | Blog, Storie
Sono Andrea, ho 24 anni e ho partecipato al progetto Sicomoro nel periodo giugno-luglio 2022.
Per chiedere perdono a coloro ai quali ho recato disagio economico e psicologico, penso che il primo passo รจ ristabilire un equilibrio di benessere psico-fisico con me stesso e dal 15.05.2020 sto cercando di dimostrarlo con i fatti e non con le solite parole.
Purtroppo attualmente ho una sfiducia nei miei confronti che solo fuori da questo carcere potrรฒ cambiare adempiendo ai miei doveri.
Il progetto Sicomoro mi ha messo davanti delle vittime che raccontandosi, a nudo e senza filtri, mi hanno fatto sentire emotivamente inferiore, forse non riuscirรฒ mai a raccontarmi per davvero quello che sono stato.
Mi rimarrร impresso un abbraccio dopo che chiesi scusa ad una vittima di furto; mi sono sentito un verme per tutte le volte che ho rubato.
Tra i trambusti della mia vita ho fatto tanto soffrire i miei genitori e soprattutto mio fratello, perรฒ mi sono guardato dentro per la prima volta e adesso mi impegno nel lavoro e studio anche per recuperare il tempo perduto.
Se sono qui non posso piangermi addosso ma la colpa รจ solo mia. Prima di tutto ho causato tanti problemi a casa, nel matrimonio dei miei genitori tanto da indurre mio fratello ad andarsene via di casa, perchรฉ lui in quel casino non ci voleva stare.
Vorrei avere davanti a me tutte le vittime che hanno subito i miei reati, guardarli negli occhi e spiegargli che purtroppo sotto lโeffetto di stupefacenti un tossicodipendente non coglie in maniera oggettiva le conseguenze dei propri atti, le persone diventano uno strumento per arrivare alla sostanza. Ti trovi da solo e lโunica forma di gratificazione รจ la droga.
Qui alle Vallette mi sono diplomato e ho un buon lavoro che mi permette di mettere da parte qualcosa per quando uscirรฒ; solo allora potrรฒ avere la prova che il percorso sin ora fatto รจ stato costruttivo.
Chiedo perdono a tutte le vittime ma anche alle persone che hanno creduto in me ricevendo sempre delusioni. Infine chiedo scusa a me stesso, avrei potuto fermarmi al momento giusto e tornare nella retta via ma non ho avuto il coraggio nรฉ la forza. Ora guardo al futuro fiducioso, perรฒ posso dire con certezza che quando sembrava tutto finito lโUnico che mi รจ stato accanto era Dio.
da Editore Prison | Ott 26, 2022 | Blog
Lโesperienza genitoriale, giร cosรฌ difficile nel contesto quotidiano, viene notevolmente complicata quando la relazione genitori-figli viene attraversata dallโevento detentivo. Ad essere colpito non รจ soltanto il soggetto che ha commesso il reato, ma tutto il contesto familiare, soprattutto i figli. La carcerazione di un genitore รจ unโesperienza dolorosa e traumatica per molti bambini e adolescenti che va ad impattare sulla loro vita, sul benessere psichico, fisico e sociale.ย Nella consapevolezza di dover e poter fornire un supporto psico-educativo che miri allโascolto, ad offrire opportunitร di incontro, crescita e cambiamento nella relazione genitori-figli, laddove questa soffra la distanza e le oggettive limitazioni delle mura carcerarie, nasce presso la Casa Circondariale di Palmi il PROGETTO DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITAโ โGenitori dentro e fuoriโ che a breve vedrร la conclusione della sua III edizione.
La metodologia scelta รจ lโintervento di gruppo e dalla I edizione alla III il numero dei partecipanti รจ stato in crescita, un fattore che ha confermato ulteriormente la validitร del progetto.ย Il progetto per ogni edizione si รจ articolato in circa 8/9 incontri con cadenza settimanale di 90 minuti.
Dal primo incontro i partecipanti, compresi i conduttori, si sono disposti in cerchio e dopo un giro di presentazione, tutti sono stati invitati a immaginare di intraprendere un โviaggioโ che contenesse in sรฉ il desiderio di cambiamento e soprattutto si articolasse in un percorso che avesse una funzione formativa.ย Dopo aver scelto il mezzo con cui intraprendere questo viaggio, questo รจ stato disegnato su un grande foglio bianco e ognuno liberamente si รจ collocato al suo interno, aggiungendo qualsiasi elemento ritenesse fondamentale. In alcuni casi รจ stata scelta la nave, in altri il viaggio รจ stato una scoperta di posti da visitare a piedi o con un pulmino. Un aspetto cruciale sono state le aspettative di ogni soggetto e il bagaglio che desiderasse portare con sรฉ, per alcuni fatto di esperienze, convinzioni, per altri un bagaglio vuoto da riempire man mano.
Nei successivi incontri รจ stata data lโopportunitร di accogliere ed elaborare la funzione paterna, raccontando come hanno vissuto lโessere diventato padre e come lo vivono nellโoggi. Di seguito alcune testimonianze: <<Essere padri รจ un dono, ma non รจ facile, non sai se ciรฒ che fai รจ giusto. Nel poco tempo a disposizione mi viene piรน facile dare calore che rimproveri>>. <<Adesso ho capito molte cose. Le paure che aveva mio padre nei miei confronti, adesso le ho anche io per i miei figli, adesso ho capito>>.ย
Sono state proiettate delle scene tratte da film per far riflettere non solo sulla difficoltร di esercitare il ruolo genitoriale, ma sulle aspettative e sulle esigenze dei figli. Si รจ lavorato su come accrescere e rafforzare le competenze educative e sono stati illustrati i 4 stili educativi genitoriali affinchรฉ si potesse avere una guida operativa per riflettere, modificare e affinare la propria linea educativa.ย Sono state condivise delle lettere, si รจ lavorato con lโuso di immagini in grado di evocare ricordi, suscitare emozioni e aiutare a comprendere che ogni emozione merita di essere espressa.ย In alcuni casi รจ stato necessario lavorare sui Giusti Si e i Sani No da dire ai propri figli; sullโimportanza di perdonare se stessi per gli errori commessi e per la sofferenza causata ai propri cari, aprendosi a nuove opportunitร e a ricominciare. Si รจ fatto uso di interviste doppie, scenette per verificare gli apprendimenti e dare la possibilitร ai padri di immedesimarsi nei ruoli dei figli.
Ogni gruppo ha manifestato i propri punti di forza e quelli di maggiore debolezza su cui si รจ dovuto soprattutto lavorare: alcuni si sono mostrati piรน aperti di altri, altri sono sbocciati durante i vari incontri donando al gruppo le proprie ferite, insicurezze, lacrime e desideri. Altri ancora hanno colto lโoccasione per rafforzare quel cambiamento personale e genitoriale che aveva avuto inizio giร da tempo e che aveva bisogno solo di essere rinforzato. Molti hanno imparato a guardare con occhi nuovi ciรฒ che sembrava scontato.
Nuovi sentimenti, nuove consapevolezze, maggiori attenzioni ai figli e soprattutto ascolto attento e non giudicante. Nei vari incontri non sono mancati riferimenti a parabole del vangelo che potevano essere contestualizzate, preghiere conclusive, canti. Gli stessi conduttori hanno scelto di migliorare il progetto chiedendo ai partecipanti dellโultima edizione di suggerire quegli aspetti che avrebbero voluto trattare o approfondire e in uno scambio di ruoli, per alcuni minuti, i conduttori sono stati travolti dalle emozioni dellโimmedesimazione e dalla crescita che il gruppo ha manifestato.
Per ogni edizione del progetto si รจ sempre cercato di concludere con un ultimo incontro in cui partecipassero anche le famiglie dei detenuti. Il covid, purtroppo come in ogni ambito, รจ stato un grande ostacolo che per molti ha determinato lโimpossibilitร di concretizzare questo sogno. Tuttavia, al termine di questa terza edizione, alcuni di loro avranno la possibilitร di trascorrere del tempo da dedicare ai propri cari, giocando, parlando e soprattutto donando tutto di se stessi cosรฌ come desiderano.
Genitori dentro e fuori รจ un progetto che aiuta i padri ad esercitare il proprio ruolo nella difficile situazione in cui si trovano e soprattutto li aiuta a guardare al domani con speranza, immaginando un futuro diverso per sรฉ e per la propria famiglia. Eโ un progetto che ha scosso tutta la realtร carceraria della Casa Circondariale di Palmi perchรฉ non si parla solo piรน di pene, avvocati, cause, ma nelle ore dโaria i detenuti continuano a raccontarsi e condividere fra loro le difficoltร di padri, incoraggiandosi e sostenendosi a vicenda, consapevoli del peso comune che portano sulle spalle.
Sabrina Orlando
da Editore Prison | Ott 13, 2022 | Blog
Si puรฒ riassumere tutto un progetto sicomoro in un abbraccio: sicuramente no, ma comunque intanto cominciamo da lรฌ.
Siamo allโultimo incontro del progetto svolto a Torino, Le Vallette, tra giugno e settembre. La direzione ha concesso la partecipazione di alcuni familiari dei detenuti. Quindi un giorno speciale per molti di loro.
Gianni รจ un giovane che si รจ rovinato per la droga. Per procurarsela furti e rapine con conseguente arresto e alcuni anni di condanna. Durante il progetto si dichiara sconfortato perchรจ il suo comportamento aveva portato discordia in famiglia tanto che suo fratello se ne era andato, stanco delle liti dei genitori. Alla sessione finale di oggi erano presenti la mamma ed il fratello di Gianni. Lui ha lโinfelice idea di presentarmeli. Prendo in disparte il fratello e gli chiedo di Gianni. Mi conferma che non ne vuol piรน sapere nulla perchรฉ troppe volte ha promesso cambiamenti per lasciare cadere tutto nel nulla. E infatti si vedeva da lontano il gelo fra di loro. Ma io so che Gianni รจ cambiato. Come tutti oggi legge la sua lettera, chiedendo scusa e perdono a tutti e specialmente al fratello. Inutile, uno girato a destra e lโaltro a sinistra. Senza dirgli nulla, verso la fine dico che sarebbe bello sentire anche i familiari e naturalmente chiedo al fratello di Gianni di venire al microfono. Preso in contropiede, si sente obbligato ad alzarsi. Comincia a dire qualcosa sullโincontro e ne approfitto per fagli la domanda diretta: โe di Gianni che ci diciโ! Malvolentieri conferma la sua delusione per le troppe promesse mancate, ma poi con un mezzo sorriso aggiunge: โsinceramente lo vedo un poโ cambiato. Forse vale la pena di dargli una nuova possibilitร โ. Gianni lo aspetta a braccia aperte e lโabbraccio dura a lungo come lungo รจ il tempo che passano dopo a parlare insieme. Speriamo bene e preghiamo per loro.
Troppo poco, allora continuo.
La direzione ha permesso la partecipazione dei detenuti partecipanti al progetto di 3 anni prima. Si presentano in 4. Gli altri nel frattempo sono ritornati liberi e sono in continuo contatto con noi, specialmente con Arcangelo. Fanno tutti la loro testimonianza, confermando tutte le conquiste che avevano raggiunto durante il progetto e anzi come quelle fossero la base dalla quale continuavano a crescere. Tra di loro cโรจ Mattia. Il suo progetto era stato molto duro perchรฉ duro era il suo reato. Se vi ricordate vi avevo detto come la madre, nel parlatorio, avesse visto la luce che si era riaccesa nei suoi occhi, la luce che aveva da ragazzo. Ho rivisto quegli occhi brillare e sono rimasto a bocca aperta sentendolo ricordare il suo cammino durante il progetto, sentendolo ricordare tutte le vittime e quanto gli avevano dato, sentendolo ricordare tutte le parole, tutte le impressioni che ci siamo scambiati. Adesso lui รจ un punto di riferimento per tutti i detenuti perchรฉ cura i loro rapporti on-line e lo fa con amore e per amore. Alla fine del progetto aveva promesso che la sua vita sarebbe stata orientata a fare il bene e lo sta confermando.
Troppo poco, allora continuo.
Allโinizio di un incontro eravamo un poโ arrabbiati. Io, Arcangelo, Caterina, Anna, Aurora, Michela, Marco e Chiara eravamo da soli nellโaula. La guardia ci dice che quel giorno erano stati sbloccati i colloqui e che quindi tutti i detenuti erano in attesa del familiare o del collegamento on-line. Quando qualcuno terminava sarebbe venuto. Dal nulla spunta Francesco e decidiamo di cominciare con lui. Il motivo cโera. Francesco si era macchiato di omicidio. Eโ un gran chiacchierone, ma ogni volta che arrivava sul fatto si bloccava e cambiava discorso. Anche stavolta parte dallโinizio. Dopo mezzโora arriva al punto eโฆ. prosegue. Stavolta non si blocca, ma si sblocca e riesce ad affrontare la realtร di quanto avvenuto. La paura di raccontarsi davanti ad altri penso sia insita in ciascuno di noi, figurarsi tra di loro. Dopo un poโ, tra un andirivieni pazzesco, rientrano anche molti altri e possiamo completare regolarmente lโincontro. Per la precisione Francesco si รจ sbloccato con le parole, ma rimane ancora molta strada perchรฉ lui riesca ad accettare con la mente quanto avvenuto. Intanto รจ partito.
Troppo poco, allora continuo.
Per Angelo รจ la classica storia: giovane, droga, rapine, carcere. Allโuscita con molta buona volontร prende la strada giusta: un buon lavoro e una ragazza con la quale metter su famiglia. Ma! Inevitabilmente sorgono i ma! Lui รจ un ex detenuto. Non รจ marchiato in fronte, ma รจ come se lo fosse. Per molti, troppi, vale il teorema: non puรฒ cambiare, prima o poi ci ricasca. Questo vale soprattutto per la famiglia di lei, che conseguentemente mette continui ostacoli al loro rapporto. Dโaltra parte lui, per seguire lei, entra a far parte dei testimoni di geova e allora รจ la sua famiglia che si ribella e non lo vuole piรน. Proprio quando il matrimonio sembrava vicino, i due muri eretti dalle famiglie riescono ad avere la meglio e va tutto a catafascio e conseguentemente va a catafascio anche la vita di Angelo: si ributta nella droga e pesantemente.
Lโinevitabile conclusione: di nuovo in carcere.
Dopo il primo incontro ci dice che non tornerร piรน perchรฉ ci sono troppi riferimenti biblici e lui di religioni non ne vuol piรน sapere.
Ma Dio, quel Dio che lui rifiuta, vede e provvede. Le confidenze, durante la pausa sigaretta, e la testimonianza di una vittima permettono di individuare la cruna dโago per entrare nel suo cuore e allora si apre unโautostrada.
Butta fuori tutti i suoi errori, tutte le sue sconfitte, tutti i suoi rancori verso un mondo che continua a giudicarlo. Guarda caso proprio dalle sue parole capisce che puรฒ ricominciare, proprio dalle cure e attenzioni delle vittime capisce che non tutti lo giudicano e condannano per partito preso, proprio dallโambiente del sicomoro capisce che anche per lui puรฒ esserci una famiglia.
Ed il primo passo lo farร con Caterina, che lo accoglierร nella sua comunitร .
Troppo poco, allora continuo.
Il papร di Marco portava spesso con sรฉ il ragazzo nei suoi viaggi come autista e Marco si innamora di quel lavoro al punto di abbandonare le superiori per affiancare il padre nellโattivitร di conducente. Tutto bene con lavoro, moglie e figlio. Ma! Ancora una volta sorgono i ma!
Il padre รจ colpito da un infarto invalidante ed un grosso cliente non paga il suo debito. La ditta crolla, ma lui, con lโaiuto dei fratelli la riapre. Guarda caso poco dopo il piรน grosso cliente fallisce e quindi falliscono anche loro. La sua passione รจ cosรฌ grande che prova a ripartire con lโaiuto di un fratello. Purtroppo i fornitori e gli autisti vogliono essere pagati in anticipo, mentre i clienti pagano a 120 giorni. I soldi mancano tanto che non riesce a pagare le bollette di casa con la moglie ancora incinta.
Disperato commette lโerrore fatale: accetta di trasportare droga.
Con i soldi paga le bollette e raddrizza la ditta, ma i nodi vengono al pettine e lui viene arrestato. Il padre malato muore, nasce il secondo figlio, la sua famiglia รจ senza un sostegno e lui รจ in carcere, abbastanza per abbandonarsi alla disperazione. Da gesti estremi lo salva il cappellano. Il sicomoro รจ per lui un toccasana e, guarda caso, proprio alla fine, con lโart.21, gli viene concesso il lavoro esterno, guarda caso proprio come autista. Eโ una persona rinata. Alla sessione finale non puรฒ essere presente proprio per il lavoro e allora ci manda una mail: โ..mi farebbe piacere che la mia lettera sia letta per fare capire quello che mi ha dato il progetto ed essere in qualche modo lรฌ con voiโ.
Troppo poco, allora continuo. โ No! Basta, non ne possiamo piรน. โ Ok, allora mi fermo, anche perchรฉ ho una bellissima notizia da dare. Naturalmente non adesso, avete detto che siete stanchi. Sarร per la prossima volta.
Pierpaolo Trevisan
da Editore Prison | Ott 5, 2022 | Blog
54.841. Questo รจ, ad oggi, il numero delle persone detenute negli istituti di pena in Italia.
12.000.000 รจ, invece, il numero di detenuti nel mondo. Di questi, 361.466 si sono lasciati raggiungere da un messaggio dโAmore, da una โbuona notiziaโ: il Vangelo. Hanno, cioรจ, accettato di intraprendere un viaggio, โIl viaggio del prigionieroโ, durante il quale hanno imparato a conoscere la figura di Gesรน, la Sua identitร , la Sua missione e la Sua chiamata, attraverso le pagine del Vangelo di Marco e la guida di oltre 8000 volontari cristiani.
A rendere possibile questo viaggio รจ stata la Prison Fellowship International, che da piรน di 40 anni lavora per offrire alle carceri di tutto il mondo dei programmi in grado di recuperare i detenuti, aiutare le loro famiglie e favorire la loro reintegrazione allโinterno della societร .
Intraprendere un viaggio rappresenta sempre un rischio, unโincognita rispetto a ciรฒ che si potrร trovare lungo la strada, ancor prima di giungere a destinazione.โ
Il nostro viaggio รจ iniziato con la formazione ricevuta, prima a Milano e poi a Salerno, durante il mese di agosto, insieme allโideatore del progetto, Stephen James, ma si รจ concretizzato solo una volta arrivati a Nairobi, il 17 settembre, nel corso di una settimana formativa svolta insieme ad altre 14 Nazioni provenienti da ogni parte del mondo.โ
La paura con la quale lo abbiamo intrapreso รจ la stessa che ciascuno, prima o poi, si ritrova ad affrontare quando il Signore lo chiama a lasciare le sue cose, a non voltarsi, ad andare nei villaggi da Lui indicati, con la consapevolezza che potrebbe accadere di ritrovarsi in acque tempestose, in terre straniere, di essere rifiutati. Eppure, ogni incontro autentico fa sorgere, in chi lo ha vissuto, il desiderio che anche altri, soprattutto gli ultimi, gli irrecuperabili, possano sentirsi rivolgere quelle stesse parole di salvezza che, prima, qualcun altro gli aveva rivolto, cambiando la sua vita per sempre.
Sin da subito, una volta arrivati in Kenya, abbiamo fatto esperienza della bellezza di essere preceduti e accompagnati dallo Spirito Santo: una scolaresca di bambini del luogo, incontrata per caso, ci ha accolto con grandi sorrisi, carezze e abbracci, come fossimo stati la cosa piรน bella e preziosa che avessero mai visto. Sapevamo che in quellโincontro cโera la benedizione di Dio sul nostro โsรฌโ e sulle fatiche che la missione avrebbe richiesto.
Caratteristica sorprendente di questo progetto, emersa durante il confronto con i vari ministeri nazionali della Prison Fellowship presenti a Nairobi, รจ la capacitร di mettere insieme culture diversee sistemi penitenziari differenti, riuscendo comunque a raggiungere, a prescindere dal contesto e in un clima ecumenico, i risultati sperati: muovere quei passi necessari per spezzare, una volta per tutte, il cerchio del crimine. Lo scopo, infatti, รจ offrire ai detenuti la possibilitร di un cambiamento di cuore e di mente che possa, poi, portarli ad invertire la rotta che la loro vita aveva intrapreso, per scelta o per necessitร . E cโรจ solo una persona capace di spezzare le catene del peccato che attanagliano la vita e impediscono di riconoscersi figli amati: Gesรน, che per primo ha fatto esperienza della prigionia e dei sentimenti di paura, solitudine, abbandono.
Proprio come gli apostoli, il Viaggio del Prigioniero prevede che si entri in carcere a due a due, insieme, per essere segno della comunione e dellโunitร che vengono da Dio, testimoniando la bellezza e la forza che possono derivare solo dallโamore fraterno. Ma dietro quei due fratelli cโรจ unโintera comunitร di volontari che, con diversi servizi, partecipa a diffondere la Parola. Dalle persone che si impegnano a coinvolgere nuovi volontari, a quelle che mettono in comune i loro guadagni; da quelle che, nel silenzio del loro cuore, pregano per ciascuno dei detenuti senza averli mai incontrati, a quelle che offrono le loro abilitร professionali. Ognuno รจ indispensabile e ciascuno puรฒ fare la differenza, mettendosi al servizio con ciรฒ che ha, anche fosse solo sรฉ stesso. I giorni a Nairobi sono stati fondamentali proprio perchรฉ ci hanno dimostrato lโimportanza di lavorare insieme, come membra di un unico corpo, come Chiesa.
Una delle esperienze piรน formative di quei giorni รจ stata la visita al carcere di Nairobi, durante la quale รจ stato possibile partecipare alla prima delle otto sessioni in cui si articola il progetto.
Prima di entrare ci chiedevamo cosa avremmo visto, ipotizzavamo il degrado a cui avremmo assistito, forse, lโatteggiamento scontroso di qualche detenuto o delle guardie stesse. Eppure, laprima cosa che ci ha colpito รจ stata la loro accoglienza: ci aspettavano, non con diffidenza o sospetto, ma come si aspetta la pioggia dopo un lungo periodo di siccitร . Ognuno di noi volontari apparteneva a una realtร del mondo diversa, ma in quel momento eravamo parte di unโunica cosa, di quellโunico corpo. Diverse erano le lingue e le culture, ma lรฌ dentro sentivamo soltanto ciรฒ che ciaccumunava: la chiamata al servizio.
ร bastato un canto iniziale, fatto di due frasi โYou are wonderful, you are worthyโ, perchรฉ ogni paura o preoccupazione si sciogliesse, perchรฉ la distanza fisica che cโera tra noi e i detenuti venisse meno.
Gesรน, mediante lo Spirito Santo, era in mezzo a noi e ci stava aspettando. Era nei loro occhi, sui loro volti, nelle loro storie, nelle loro paure, nelle loro speranze. โ
La sessione si รจ svolta in assoluta tranquillitร , con la piena partecipazione dei detenuti che, sebbene vivessero la fede (o la mancanza di questa) in modo diverso gli uni dagli altri, si sono lasciaticoinvolgere dalle guide in un percorso โ o meglio, viaggio โ che li porterร a scoprire (o a riscoprire) che Gesรน รจ venuto proprio per loro, per farsi conoscere da loro, per donare loro la Parola che salva e che apre una nuova via quando sembra non esserci alternativa.
Lo sforzo a cui ci chiama questa missione รจ quello di scendere dal nostro personale sicomoro, che ha permesso alla nostra vita di vedere Gesรน, per andare incontro allโuomo, come chiede continuamente Papa Francesco, e metterci al suo servizio, per accoglierlo e farcene carico, divenendo noi stessi sicomori sui quali arrampicarsi per vedere il Messia, proclamando il Vangelo della salvezza.
E tu, cosa aspetti? Cโรจ un fratello o una sorella che ha bisogno di te per risollevare il capo dai suoi fallimenti e dalle sue delusioni e riconoscere Gesรน in mezzo alla folla che abita la sua vita.