La sua famiglia ha origini etiopi e proprio in questi giorni, lui si trova in regime di semi-libertร , ha incontrato forse lโunica parente rimasta: sua zia Teresa. Oggi mi ha chiamato e, dopo le presentazioni, me lโha passata per telefono.
Teresa, con il cuore in gola, mi ha raccontato la drammatica situazione del suo paese. Eโ in pieno svolgimento una guerra etnica, politica, religiosa, che sta facendo stragi specialmente nella regione del Tigrai. Man mano che mi elencava le terribili conseguenze di questo genocidio, che lei paragonava allโolocausto degli ebrei, io ero sempre piรน scioccato e sempre piรน preoccupato perchรฉย immaginavo e temevo lโinevitabile conclusione che alla fine รจ arrivata: โPierpaolo, vuoi aiutarmi!” Pausa silenziosa. Con un filo di voce ho risposto: โAvevo sentito qualcosa di questa situazione, sicuramente non in forma cosรฌ drammatica, ma io mi sento impotente. Non saprei proprio che fareโ. Lei ha atteso che io finissi laย mia lagna e con tono fermo e deciso ha risposto: โPierpaolo, prega e fai pregare per noi, รจ il modo migliore e piรน efficace per provare a fermare tutto questo.โ Se mi avesse appioppato a tutta forza un manrovescio mi avrebbe fatto meno male.
Lei, proprio lei, mi aveva ricordato che noi possediamo e possiamo usare allโinfinito la forza piรน dirompente esistente al mondo ed abbiamo lโalleato piรน potente. Avrete sicuramente capito che chiedo a tutti voi preghiera. Lasciamo ad altri le decisioni politiche e sociali, fermi restando la possibilitร e direi anche il dovere di informarci e diffondere lโargomento, e facciamo quello che sappiamo fare bene: pregare.