Nuove prospettive

L’istruzione è stata sempre un elemento fondamentale per la crescita di ogni individuo.

Ed è proprio in questo quadro che viene a prendere forma il progetto che vede protagonisti Il Polo Universitario torinese, il primo nato in Italia nel 1998, e il carcere di Saluzzo che ospita detenuti in regime di Alta sicurezza. Il Polo Universitario torinese è pronto a stipulare una convenzione con il carcere per permettere ai detenuti di studiare e poter conseguire la laurea.

Questo avvenimento si inscrive all’interno di uno scenario che ha già visto la luce negli anni Sessanta quando nacque il primo corso da un iniziale progetto di volontariato che si è rivelato efficace e molto soddisfacente.

Ad oggi in quasi tutta Italia sono presenti poli universitari, che rispettando i provvedimenti, permettono ai detenuti di conseguire la laurea attraverso delle convenzioni, aiuti e progetti. Non è da sottovalutare questo elemento poiché è importante che i detenuti, in quanto esseri umani, abbiano la possibilità di acquisire il proprio titolo di studio. L’istruzione è uno dei primi passi per poter andare avanti nel percorso di rieducazione e inclusione.

 

La convenzione che sta andando stipulandosi tra il Polo Universitario torinese e il carcere di Saluzzo sta avvenendo in un periodo particolare. Il professor Franco Prina in merito afferma: «Anche senza essere presenti fisicamente, grazie agli educatori siamo riusciti a proseguire le lezioni, i colloqui con docenti e tutor e gli esami a distanza: per ora abbiamo ripreso alcune lezioni anche in presenza, ci auguriamo di poter continuare».

 

Tutti ci auguriamo di assistere alla nascita di nuovi poli universitari e collaborazioni con le carceri; studiando, apprendendo e guardando quante possibilità il mondo ci offre si può davvero fare la differenza. Molti sono rassegnati, sfiduciati, abbattuti…questo è un potente segnale. Si possono cambiare le cose, si può pensare ad un futuro diverso, ad una vita diversa.
 

“L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo.”
(Nelson Mandela)

 

 

Fonte: La voce e il tempo

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