La scomparsa di suor Paola D’Aura, da 3 anni vicina a PFIt

Suor Paola D’Auria, diventata famosa per la sua passione calcistica e per la partecipazione, per oltre 10 anni, alla trasmissione televisiva “Quelli che il calcio”, martedì 1 aprile è salita alla Casa del Padre. Una vita spesa per gli ultimi, con un braccio teso e un sorriso accogliente rivolto sempre verso i giovani in difficoltà, i detenuti e le giovani madri rimaste sole. Negli ultimi anni, l’amore per gli ultimi e per i detenuti (è stata volontaria per oltre 50 anni), l’aveva portata ad accettare la collaborazione con PFIt e RnS nell’evento “Scendiamo in campo per la pace”, la partita di calcio all’interno del carcere di Rebibbia tra detenute, alcune calciatrici della Lazio SS, la Nazionale di calcio delle Suore e le ragazze dell’associazione da lei fondata So.Spe (Sostegno e speranza).

Non potendo indossare gli scarpini, per raggiunti limiti di età, ha portato in campo le ragazze del suo istituto (donne in difficoltà) per unire la sua voce alla nostra e ricordare che insieme si è più forti, e anche chi crede di aver perso tutto, può offrire il suo contributo per realizzare la pace.

Ai suoi familiari, alla sua comunità religiosa e a tutte le persone che l’hanno accompagnata nell’ultima partita della vita, giunga, a nome di PFIt e del RnS, la nostra preghiera e vicinanza. «Per anni suor Paola ha incarnato – ha detto Marcella Reni, presidente di PFIt -, con carità e infinita dedizione, le diverse sfumature dell’Amore evangelico. Il suo servizio all’interno del mondo carcerario è stato una preziosa fonte di conforto e speranza per migliaia di detenuti. A lei sussurriamo il nostro Grazie per averci sostenuto in questo faticoso ma importante cammino tra i dimenticati. A lei assicuriamo la nostra preghiera e la promessa di ereditare con gioia l’impegno e l’amore verso gli ultimi, certi che il solco tracciato dalla sua testimonianza di fede cristiana sarà motivo di attrazione per molti».

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