Buon Natale di Gesรน

Buon Natale di Gesรน

Mentre ci avviciniamo al Natale, desidero solo prendermi un momento per ringraziarvi per la vostra generositร  quest’anno, che รจ stato difficile per molti. Anche le nostre attivitร  ne hanno risentito.

Lโ€™economia globale ha sofferto a causa della svalutazione del denaro, della crisi energetica, dei disastri naturali, della carestia e dell’inflazione.
Ma Dio รจ stato fedele e ha portato a compimento la Sua buona opera!

Quest’anno avete condiviso il Vangelo con decine e decine di uomini e donne in carcere con il Progetto Sicomoro, dando loro accesso al programma Il viaggio del prigioniero e servendo pranzi gourmet.

Mentre celebriamo la nascita del nostro Salvatore, unisciti a noi nella preghiera per coloro che celebreranno il loro primo Natale con ritrovata fede in Gesรน grazie al tuo sostegno.

Possa il tuo Natale essere pieno della pace di Dio.

Buon Natale di Gesรน!

Un pranzo dโ€™amore e tanto ALTrO!

Un pranzo dโ€™amore e tanto ALTrO!

La Casa Circondariale di Palmi โ€œF. Salsoneโ€ รจ stata teatro, nella data odierna, di una bellissima iniziativa, abbracciando il progetto di Prison Fellowship Italia โ€œLโ€™ALTrA cucinaโ€ฆper un pranzo dโ€™amoreโ€.

Il progetto ha coinvolto 21 strutture penitenziarie in tutta Italia, allโ€™interno delle quali gli ospiti hanno avuto la possibilitร  di vivere lโ€™esperienza di un pranzo di Natale speciale, preparato da 25 chef stellati, con la collaborazione di associazioni e di volontari.

La giornata di oggi รจ stata possibile grazie alla sensibilitร  dimostrata da vari sponsor, dallo Chef stella Michelin Nino Rossi e dal pasticcere Rocco Scutellร . Hanno partecipato: il direttore sportivo della Reggina Calcio Massimo Taibi, la Dott.ssa Cinzia Barillร , Magistrato di Sorveglianza di Reggio Calabria, la Dott.ssa Daniela Tortorella, Presidente del Tribunale di Sorveglianza, lโ€™Avvovato Luca Muglia, Garante regionale dei detenuti, lโ€™Associazione โ€˜Mbuttaturi della Varia di Palmi. Molto significativo e sentito lโ€™intervento del direttore Mario Antonio Galati.

Il tutto รจ stato allietato dalle note musicali del duo Un quintale di Swing, costituito da Salvatore Saffioti e Rocco Cannizzaro, con la partecipazione fuori programma di un ospite dellโ€™Istituto che ha regalato momenti di divertimento, ma anche di riflessione su tematiche importanti, quali le difficili condizioni di vita dei detenuti, le innumerevoli privazioni.

Tali innumerevoli privazioni, durante le festivitร , risultano certamente amplificate per chi vive senza affetti, che restano fuori da queste mura. Se รจ vero che โ€œanche se ha commesso un grave errore, un uomo non รจ necessariamente perduto per sempreโ€, iniziative come questa possono offrire una nuova prospettiva, una speranzaโ€ฆ Perchรฉ ciascuno di noi รจ molto di piรน di ciรฒ che รจ stato e di ciรฒ che ha fatto ma, soprattutto, รจ anche di meno rispetto a ciรฒ che potrร  essere e che potrร  fare.

Che sia, per tutti, un Natale libero nel cuore.

 

Palmi, 20-12-2022

 

Flavia Tedesco

Lettera di Andrea al termine del Progetto Sicomoro

Lettera di Andrea al termine del Progetto Sicomoro

Sono Andrea, ho 24 anni e ho partecipato al progetto Sicomoro nel periodo giugno-luglio 2022.

Per chiedere perdono a coloro ai quali ho recato disagio economico e psicologico, penso che il primo passo รจ ristabilire un equilibrio di benessere psico-fisico con me stesso e dal 15.05.2020 sto cercando di dimostrarlo con i fatti e non con le solite parole.

Purtroppo attualmente ho una sfiducia nei miei confronti che solo fuori da questo carcere potrรฒ cambiare adempiendo ai miei doveri.

Il progetto Sicomoro mi ha messo davanti delle vittime che raccontandosi, a nudo e senza filtri, mi hanno fatto sentire emotivamente inferiore, forse non riuscirรฒ mai a raccontarmi per davvero quello che sono stato.

Mi rimarrร  impresso un abbraccio dopo che chiesi scusa ad una vittima di furto; mi sono sentito un verme per tutte le volte che ho rubato.

Tra i trambusti della mia vita ho fatto tanto soffrire i miei genitori e soprattutto mio fratello, perรฒ mi sono guardato dentro per la prima volta e adesso mi impegno nel lavoro e studio anche per recuperare il tempo perduto.

Se sono qui non posso piangermi addosso ma la colpa รจ solo mia. Prima di tutto ho causato tanti problemi a casa, nel matrimonio dei miei genitori tanto da indurre mio fratello ad andarsene via di casa, perchรฉ lui in quel casino non ci voleva stare.

Vorrei avere davanti a me tutte le vittime che hanno subito i miei reati, guardarli negli occhi e spiegargli che purtroppo sotto lโ€™effetto di stupefacenti un tossicodipendente non coglie in maniera oggettiva le conseguenze dei propri atti, le persone diventano uno strumento per arrivare alla sostanza. Ti trovi da solo e lโ€™unica forma di gratificazione รจ la droga.

Qui alle Vallette mi sono diplomato e ho un buon lavoro che mi permette di mettere da parte qualcosa per quando uscirรฒ; solo allora potrรฒ avere la prova che il percorso sin ora fatto รจ stato costruttivo.

Chiedo perdono a tutte le vittime ma anche alle persone che hanno creduto in me ricevendo sempre delusioni. Infine chiedo scusa a me stesso, avrei potuto fermarmi al momento giusto e tornare nella retta via ma non ho avuto il coraggio nรฉ la forza. Ora guardo al futuro fiducioso, perรฒ posso dire con certezza che quando sembrava tutto finito lโ€™Unico che mi รจ stato accanto era Dio.

Genitori Dentro e Fuori: progetto di sostegno alla genitorialitร 

Genitori Dentro e Fuori: progetto di sostegno alla genitorialitร 

Lโ€™esperienza genitoriale, giร  cosรฌ difficile nel contesto quotidiano, viene notevolmente complicata quando la relazione genitori-figli viene attraversata dallโ€™evento detentivo. Ad essere colpito non รจ soltanto il soggetto che ha commesso il reato, ma tutto il contesto familiare, soprattutto i figli. La carcerazione di un genitore รจ unโ€™esperienza dolorosa e traumatica per molti bambini e adolescenti che va ad impattare sulla loro vita, sul benessere psichico, fisico e sociale.ย  Nella consapevolezza di dover e poter fornire un supporto psico-educativo che miri allโ€™ascolto, ad offrire opportunitร  di incontro, crescita e cambiamento nella relazione genitori-figli, laddove questa soffra la distanza e le oggettive limitazioni delle mura carcerarie, nasce presso la Casa Circondariale di Palmi il PROGETTO DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITAโ€™ โ€œGenitori dentro e fuoriโ€ che a breve vedrร  la conclusione della sua III edizione.

La metodologia scelta รจ lโ€™intervento di gruppo e dalla I edizione alla III il numero dei partecipanti รจ stato in crescita, un fattore che ha confermato ulteriormente la validitร  del progetto.ย  Il progetto per ogni edizione si รจ articolato in circa 8/9 incontri con cadenza settimanale di 90 minuti.

Dal primo incontro i partecipanti, compresi i conduttori, si sono disposti in cerchio e dopo un giro di presentazione, tutti sono stati invitati a immaginare di intraprendere un โ€œviaggioโ€ che contenesse in sรฉ il desiderio di cambiamento e soprattutto si articolasse in un percorso che avesse una funzione formativa.ย  Dopo aver scelto il mezzo con cui intraprendere questo viaggio, questo รจ stato disegnato su un grande foglio bianco e ognuno liberamente si รจ collocato al suo interno, aggiungendo qualsiasi elemento ritenesse fondamentale. In alcuni casi รจ stata scelta la nave, in altri il viaggio รจ stato una scoperta di posti da visitare a piedi o con un pulmino. Un aspetto cruciale sono state le aspettative di ogni soggetto e il bagaglio che desiderasse portare con sรฉ, per alcuni fatto di esperienze, convinzioni, per altri un bagaglio vuoto da riempire man mano.

Nei successivi incontri รจ stata data lโ€™opportunitร  di accogliere ed elaborare la funzione paterna, raccontando come hanno vissuto lโ€™essere diventato padre e come lo vivono nellโ€™oggi. Di seguito alcune testimonianze: <<Essere padri รจ un dono, ma non รจ facile, non sai se ciรฒ che fai รจ giusto. Nel poco tempo a disposizione mi viene piรน facile dare calore che rimproveri>>. <<Adesso ho capito molte cose. Le paure che aveva mio padre nei miei confronti, adesso le ho anche io per i miei figli, adesso ho capito>>.ย 

Sono state proiettate delle scene tratte da film per far riflettere non solo sulla difficoltร  di esercitare il ruolo genitoriale, ma sulle aspettative e sulle esigenze dei figli. Si รจ lavorato su come accrescere e rafforzare le competenze educative e sono stati illustrati i 4 stili educativi genitoriali affinchรฉ si potesse avere una guida operativa per riflettere, modificare e affinare la propria linea educativa.ย  Sono state condivise delle lettere, si รจ lavorato con lโ€™uso di immagini in grado di evocare ricordi, suscitare emozioni e aiutare a comprendere che ogni emozione merita di essere espressa.ย  In alcuni casi รจ stato necessario lavorare sui Giusti Si e i Sani No da dire ai propri figli; sullโ€™importanza di perdonare se stessi per gli errori commessi e per la sofferenza causata ai propri cari, aprendosi a nuove opportunitร  e a ricominciare. Si รจ fatto uso di interviste doppie, scenette per verificare gli apprendimenti e dare la possibilitร  ai padri di immedesimarsi nei ruoli dei figli.

Ogni gruppo ha manifestato i propri punti di forza e quelli di maggiore debolezza su cui si รจ dovuto soprattutto lavorare: alcuni si sono mostrati piรน aperti di altri, altri sono sbocciati durante i vari incontri donando al gruppo le proprie ferite, insicurezze, lacrime e desideri. Altri ancora hanno colto lโ€™occasione per rafforzare quel cambiamento personale e genitoriale che aveva avuto inizio giร  da tempo e che aveva bisogno solo di essere rinforzato. Molti hanno imparato a guardare con occhi nuovi ciรฒ che sembrava scontato.

Nuovi sentimenti, nuove consapevolezze, maggiori attenzioni ai figli e soprattutto ascolto attento e non giudicante. Nei vari incontri non sono mancati riferimenti a parabole del vangelo che potevano essere contestualizzate, preghiere conclusive, canti. Gli stessi conduttori hanno scelto di migliorare il progetto chiedendo ai partecipanti dellโ€™ultima edizione di suggerire quegli aspetti che avrebbero voluto trattare o approfondire e in uno scambio di ruoli, per alcuni minuti, i conduttori sono stati travolti dalle emozioni dellโ€™immedesimazione e dalla crescita che il gruppo ha manifestato.

Per ogni edizione del progetto si รจ sempre cercato di concludere con un ultimo incontro in cui partecipassero anche le famiglie dei detenuti. Il covid, purtroppo come in ogni ambito, รจ stato un grande ostacolo che per molti ha determinato lโ€™impossibilitร  di concretizzare questo sogno. Tuttavia, al termine di questa terza edizione, alcuni di loro avranno la possibilitร  di trascorrere del tempo da dedicare ai propri cari, giocando, parlando e soprattutto donando tutto di se stessi cosรฌ come desiderano.

Genitori dentro e fuori รจ un progetto che aiuta i padri ad esercitare il proprio ruolo nella difficile situazione in cui si trovano e soprattutto li aiuta a guardare al domani con speranza, immaginando un futuro diverso per sรฉ e per la propria famiglia. Eโ€™ un progetto che ha scosso tutta la realtร  carceraria della Casa Circondariale di Palmi perchรฉ non si parla solo piรน di pene, avvocati, cause, ma nelle ore dโ€™aria i detenuti continuano a raccontarsi e condividere fra loro le difficoltร  di padri, incoraggiandosi e sostenendosi a vicenda, consapevoli del peso comune che portano sulle spalle.

Sabrina Orlando

E poi…l’imprevisto!

E poi…l’imprevisto!

Si puรฒ riassumere tutto un progetto sicomoro in un abbraccio: sicuramente no, ma comunque intanto cominciamo da lรฌ.
Siamo allโ€™ultimo incontro del progetto svolto a Torino, Le Vallette, tra giugno e settembre. La direzione ha concesso la partecipazione di alcuni familiari dei detenuti. Quindi un giorno speciale per molti di loro.

Gianni รจ un giovane che si รจ rovinato per la droga. Per procurarsela furti e rapine con conseguente arresto e alcuni anni di condanna. Durante il progetto si dichiara sconfortato perchรจ il suo comportamento aveva portato discordia in famiglia tanto che suo fratello se ne era andato, stanco delle liti dei genitori. Alla sessione finale di oggi erano presenti la mamma ed il fratello di Gianni. Lui ha lโ€™infelice idea di presentarmeli. Prendo in disparte il fratello e gli chiedo di Gianni. Mi conferma che non ne vuol piรน sapere nulla perchรฉ troppe volte ha promesso cambiamenti per lasciare cadere tutto nel nulla. E infatti si vedeva da lontano il gelo fra di loro. Ma io so che Gianni รจ cambiato. Come tutti oggi legge la sua lettera, chiedendo scusa e perdono a tutti e specialmente al fratello. Inutile, uno girato a destra e lโ€™altro a sinistra. Senza dirgli nulla, verso la fine dico che sarebbe bello sentire anche i familiari e naturalmente chiedo al fratello di Gianni di venire al microfono. Preso in contropiede, si sente obbligato ad alzarsi. Comincia a dire qualcosa sullโ€™incontro e ne approfitto per fagli la domanda diretta: โ€œe di Gianni che ci diciโ€! Malvolentieri conferma la sua delusione per le troppe promesse mancate, ma poi con un mezzo sorriso aggiunge: โ€œsinceramente lo vedo un poโ€™ cambiato. Forse vale la pena di dargli una nuova possibilitร  โ€œ. Gianni lo aspetta a braccia aperte e lโ€™abbraccio dura a lungo come lungo รจ il tempo che passano dopo a parlare insieme. Speriamo bene e preghiamo per loro.

Troppo poco, allora continuo.

La direzione ha permesso la partecipazione dei detenuti partecipanti al progetto di 3 anni prima. Si presentano in 4. Gli altri nel frattempo sono ritornati liberi e sono in continuo contatto con noi, specialmente con Arcangelo. Fanno tutti la loro testimonianza, confermando tutte le conquiste che avevano raggiunto durante il progetto e anzi come quelle fossero la base dalla quale continuavano a crescere. Tra di loro cโ€™รจ Mattia. Il suo progetto era stato molto duro perchรฉ duro era il suo reato. Se vi ricordate vi avevo detto come la madre, nel parlatorio, avesse visto la luce che si era riaccesa nei suoi occhi, la luce che aveva da ragazzo. Ho rivisto quegli occhi brillare e sono rimasto a bocca aperta sentendolo ricordare il suo cammino durante il progetto, sentendolo ricordare tutte le vittime e quanto gli avevano dato, sentendolo ricordare tutte le parole, tutte le impressioni che ci siamo scambiati. Adesso lui รจ un punto di riferimento per tutti i detenuti perchรฉ cura i loro rapporti on-line e lo fa con amore e per amore. Alla fine del progetto aveva promesso che la sua vita sarebbe stata orientata a fare il bene e lo sta confermando.

Troppo poco, allora continuo.

Allโ€™inizio di un incontro eravamo un poโ€™ arrabbiati. Io, Arcangelo, Caterina, Anna, Aurora, Michela, Marco e Chiara eravamo da soli nellโ€™aula. La guardia ci dice che quel giorno erano stati sbloccati i colloqui e che quindi tutti i detenuti erano in attesa del familiare o del collegamento on-line. Quando qualcuno terminava sarebbe venuto. Dal nulla spunta Francesco e decidiamo di cominciare con lui. Il motivo cโ€™era. Francesco si era macchiato di omicidio. Eโ€™ un gran chiacchierone, ma ogni volta che arrivava sul fatto si bloccava e cambiava discorso. Anche stavolta parte dallโ€™inizio. Dopo mezzโ€™ora arriva al punto eโ€ฆ. prosegue. Stavolta non si blocca, ma si sblocca e riesce ad affrontare la realtร  di quanto avvenuto. La paura di raccontarsi davanti ad altri penso sia insita in ciascuno di noi, figurarsi tra di loro. Dopo un poโ€™, tra un andirivieni pazzesco, rientrano anche molti altri e possiamo completare regolarmente lโ€™incontro. Per la precisione Francesco si รจ sbloccato con le parole, ma rimane ancora molta strada perchรฉ lui riesca ad accettare con la mente quanto avvenuto. Intanto รจ partito.

Troppo poco, allora continuo.

Per Angelo รจ la classica storia: giovane, droga, rapine, carcere. Allโ€™uscita con molta buona volontร  prende la strada giusta: un buon lavoro e una ragazza con la quale metter su famiglia. Ma! Inevitabilmente sorgono i ma! Lui รจ un ex detenuto. Non รจ marchiato in fronte, ma รจ come se lo fosse. Per molti, troppi, vale il teorema: non puรฒ cambiare, prima o poi ci ricasca. Questo vale soprattutto per la famiglia di lei, che conseguentemente mette continui ostacoli al loro rapporto. Dโ€™altra parte lui, per seguire lei, entra a far parte dei testimoni di geova e allora รจ la sua famiglia che si ribella e non lo vuole piรน. Proprio quando il matrimonio sembrava vicino, i due muri eretti dalle famiglie riescono ad avere la meglio e va tutto a catafascio e conseguentemente va a catafascio anche la vita di Angelo: si ributta nella droga e pesantemente.

Lโ€™inevitabile conclusione: di nuovo in carcere.

Dopo il primo incontro ci dice che non tornerร  piรน perchรฉ ci sono troppi riferimenti biblici e lui di religioni non ne vuol piรน sapere.
Ma Dio, quel Dio che lui rifiuta, vede e provvede. Le confidenze, durante la pausa sigaretta, e la testimonianza di una vittima permettono di individuare la cruna dโ€™ago per entrare nel suo cuore e allora si apre unโ€™autostrada.
Butta fuori tutti i suoi errori, tutte le sue sconfitte, tutti i suoi rancori verso un mondo che continua a giudicarlo. Guarda caso proprio dalle sue parole capisce che puรฒ ricominciare, proprio dalle cure e attenzioni delle vittime capisce che non tutti lo giudicano e condannano per partito preso, proprio dallโ€™ambiente del sicomoro capisce che anche per lui puรฒ esserci una famiglia.
Ed il primo passo lo farร  con Caterina, che lo accoglierร  nella sua comunitร .

Troppo poco, allora continuo.

Il papร  di Marco portava spesso con sรฉ il ragazzo nei suoi viaggi come autista e Marco si innamora di quel lavoro al punto di abbandonare le superiori per affiancare il padre nellโ€™attivitร  di conducente. Tutto bene con lavoro, moglie e figlio. Ma! Ancora una volta sorgono i ma!

Il padre รจ colpito da un infarto invalidante ed un grosso cliente non paga il suo debito. La ditta crolla, ma lui, con lโ€™aiuto dei fratelli la riapre. Guarda caso poco dopo il piรน grosso cliente fallisce e quindi falliscono anche loro. La sua passione รจ cosรฌ grande che prova a ripartire con lโ€™aiuto di un fratello. Purtroppo i fornitori e gli autisti vogliono essere pagati in anticipo, mentre i clienti pagano a 120 giorni. I soldi mancano tanto che non riesce a pagare le bollette di casa con la moglie ancora incinta.

Disperato commette lโ€™errore fatale: accetta di trasportare droga.

Con i soldi paga le bollette e raddrizza la ditta, ma i nodi vengono al pettine e lui viene arrestato. Il padre malato muore, nasce il secondo figlio, la sua famiglia รจ senza un sostegno e lui รจ in carcere, abbastanza per abbandonarsi alla disperazione. Da gesti estremi lo salva il cappellano. Il sicomoro รจ per lui un toccasana e, guarda caso, proprio alla fine, con lโ€™art.21, gli viene concesso il lavoro esterno, guarda caso proprio come autista. Eโ€™ una persona rinata. Alla sessione finale non puรฒ essere presente proprio per il lavoro e allora ci manda una mail: โ€œ..mi farebbe piacere che la mia lettera sia letta per fare capire quello che mi ha dato il progetto ed essere in qualche modo lรฌ con voiโ€.

Troppo poco, allora continuo. โ€“ No! Basta, non ne possiamo piรน. โ€“ Ok, allora mi fermo, anche perchรฉ ho una bellissima notizia da dare. Naturalmente non adesso, avete detto che siete stanchi. Sarร  per la prossima volta.

Pierpaolo Trevisan

โ€œโ€ฆero in carcere e siete venuti a trovarmiโ€ (Mt 25, 36)

โ€œโ€ฆero in carcere e siete venuti a trovarmiโ€ (Mt 25, 36)

54.841. Questo รจ, ad oggi, il numero delle persone detenute negli istituti di pena in Italia.
12.000.000 รจ, invece, il numero di detenuti nel mondo. Di questi, 361.466 si sono lasciati raggiungere da un messaggio dโ€™Amore, da una โ€œbuona notiziaโ€: il Vangelo. Hanno, cioรจ, accettato di intraprendere un viaggio, โ€œIl viaggio del prigionieroโ€, durante il quale hanno imparato a conoscere la figura di Gesรน, la Sua identitร , la Sua missione e la Sua chiamata, attraverso le pagine del Vangelo di Marco e la guida di oltre 8000 volontari cristiani.

A rendere possibile questo viaggio รจ stata la Prison Fellowship International, che da piรน di 40 anni lavora per offrire alle carceri di tutto il mondo dei programmi in grado di recuperare i detenuti, aiutare le loro famiglie e favorire la loro reintegrazione allโ€™interno della societร .

Intraprendere un viaggio rappresenta sempre un rischio, unโ€™incognita rispetto a ciรฒ che si potrร  trovare lungo la strada, ancor prima di giungere a destinazione.โ€‹
Il nostro viaggio รจ iniziato con la formazione ricevuta, prima a Milano e poi a Salerno, durante il mese di agosto, insieme allโ€™ideatore del progetto, Stephen James, ma si รจ concretizzato solo una volta arrivati a Nairobi, il 17 settembre, nel corso di una settimana formativa svolta insieme ad altre 14 Nazioni provenienti da ogni parte del mondo.โ€‹
La paura con la quale lo abbiamo intrapreso รจ la stessa che ciascuno, prima o poi, si ritrova ad affrontare quando il Signore lo chiama a lasciare le sue cose, a non voltarsi, ad andare nei villaggi da Lui indicati, con la consapevolezza che potrebbe accadere di ritrovarsi in acque tempestose, in terre straniere, di essere rifiutati. Eppure, ogni incontro autentico fa sorgere, in chi lo ha vissuto, il desiderio che anche altri, soprattutto gli ultimi, gli irrecuperabili, possano sentirsi rivolgere quelle stesse parole di salvezza che, prima, qualcun altro gli aveva rivolto, cambiando la sua vita per sempre.

Sin da subito, una volta arrivati in Kenya, abbiamo fatto esperienza della bellezza di essere preceduti e accompagnati dallo Spirito Santo: una scolaresca di bambini del luogo, incontrata per caso, ci ha accolto con grandi sorrisi, carezze e abbracci, come fossimo stati la cosa piรน bella e preziosa che avessero mai visto. Sapevamo che in quellโ€™incontro cโ€™era la benedizione di Dio sul nostro โ€œsรฌโ€ e sulle fatiche che la missione avrebbe richiesto.

Caratteristica sorprendente di questo progetto, emersa durante il confronto con i vari ministeri nazionali della Prison Fellowship presenti a Nairobi, รจ la capacitร  di mettere insieme culture diversee sistemi penitenziari differenti, riuscendo comunque a raggiungere, a prescindere dal contesto e in un clima ecumenico, i risultati sperati: muovere quei passi necessari per spezzare, una volta per tutte, il cerchio del crimine. Lo scopo, infatti, รจ offrire ai detenuti la possibilitร  di un cambiamento di cuore e di mente che possa, poi, portarli ad invertire la rotta che la loro vita aveva intrapreso, per scelta o per necessitร . E cโ€™รจ solo una persona capace di spezzare le catene del peccato che attanagliano la vita e impediscono di riconoscersi figli amati: Gesรน, che per primo ha fatto esperienza della prigionia e dei sentimenti di paura, solitudine, abbandono.

Proprio come gli apostoli, il Viaggio del Prigioniero prevede che si entri in carcere a due a due, insieme, per essere segno della comunione e dellโ€™unitร  che vengono da Dio, testimoniando la bellezza e la forza che possono derivare solo dallโ€™amore fraterno. Ma dietro quei due fratelli cโ€™รจ unโ€™intera comunitร  di volontari che, con diversi servizi, partecipa a diffondere la Parola. Dalle persone che si impegnano a coinvolgere nuovi volontari, a quelle che mettono in comune i loro guadagni; da quelle che, nel silenzio del loro cuore, pregano per ciascuno dei detenuti senza averli mai incontrati, a quelle che offrono le loro abilitร  professionali. Ognuno รจ indispensabile e ciascuno puรฒ fare la differenza, mettendosi al servizio con ciรฒ che ha, anche fosse solo sรฉ stesso. I giorni a Nairobi sono stati fondamentali proprio perchรฉ ci hanno dimostrato lโ€™importanza di lavorare insieme, come membra di un unico corpo, come Chiesa.

Una delle esperienze piรน formative di quei giorni รจ stata la visita al carcere di Nairobi, durante la quale รจ stato possibile partecipare alla prima delle otto sessioni in cui si articola il progetto.
Prima di entrare ci chiedevamo cosa avremmo visto, ipotizzavamo il degrado a cui avremmo assistito, forse, lโ€™atteggiamento scontroso di qualche detenuto o delle guardie stesse. Eppure, laprima cosa che ci ha colpito รจ stata la loro accoglienza: ci aspettavano, non con diffidenza o sospetto, ma come si aspetta la pioggia dopo un lungo periodo di siccitร . Ognuno di noi volontari apparteneva a una realtร  del mondo diversa, ma in quel momento eravamo parte di unโ€™unica cosa, di quellโ€™unico corpo. Diverse erano le lingue e le culture, ma lรฌ dentro sentivamo soltanto ciรฒ che ciaccumunava: la chiamata al servizio.

รˆ bastato un canto iniziale, fatto di due frasi โ€œYou are wonderful, you are worthyโ€, perchรฉ ogni paura o preoccupazione si sciogliesse, perchรฉ la distanza fisica che cโ€™era tra noi e i detenuti venisse meno.
Gesรน, mediante lo Spirito Santo, era in mezzo a noi e ci stava aspettando. Era nei loro occhi, sui loro volti, nelle loro storie, nelle loro paure, nelle loro speranze. โ€‹
La sessione si รจ svolta in assoluta tranquillitร , con la piena partecipazione dei detenuti che, sebbene vivessero la fede (o la mancanza di questa) in modo diverso gli uni dagli altri, si sono lasciaticoinvolgere dalle guide in un percorso โ€” o meglio, viaggio โ€” che li porterร  a scoprire (o a riscoprire) che Gesรน รจ venuto proprio per loro, per farsi conoscere da loro, per donare loro la Parola che salva e che apre una nuova via quando sembra non esserci alternativa.

Lo sforzo a cui ci chiama questa missione รจ quello di scendere dal nostro personale sicomoro, che ha permesso alla nostra vita di vedere Gesรน, per andare incontro allโ€™uomo, come chiede continuamente Papa Francesco, e metterci al suo servizio, per accoglierlo e farcene carico, divenendo noi stessi sicomori sui quali arrampicarsi per vedere il Messia, proclamando il Vangelo della salvezza.


E tu, cosa aspetti? Cโ€™รจ un fratello o una sorella che ha bisogno di te per risollevare il capo dai suoi fallimenti e dalle sue delusioni e riconoscere Gesรน in mezzo alla folla che abita la sua vita.

Testimonianza di Marcella Reni a Charis

Testimonianza di Marcella Reni a Charis

Nel 2009 il Rinnovamento nello Spirito santo in Italia ha costituito lโ€™Associazione Prison Fellowship Italia, aderente a Prison Fellowship International, che in tutti i continenti si propone di riparare le vite spezzate sia dei detenuti che delle vittime e delle loro famiglie.

Gli inizi sono stati molto duri e faticosi per le tante difficoltร  incontrate sia dentro le carceri perchรฉ cโ€™erano molti ostacoli da parte delle Direzioni, sia fuori perchรฉ cโ€™รจ molto pregiudizio nella societร  rispetto ai detenuti. Un’altra difficoltร  era che i volontari devono essere formati e noi non li avevamo, perรฒ oggi possiamo dire che il Signore ha aperto le strade.

Uno dei progetti piรน belli che portiamo in carcere si chiamo Progetto Sicomoro.

Si base sul vangelo di Luca, cap. 19, il brano su Zaccheo che รจ un usuraio, non una persona per bene, un uomo che invece Gesรน chiama per nome, davanti alla folla tra cui cโ€™erano sicuramente anche le sue vittime. Noi con questo progetto portiamo dentro il carcere vittime di reato; quando i detenuti ascoltano le storie delle vittime tutto cambia. E quanto piรน i criminali hanno compiuto reati terribili, tanto piรน cambiano. Quando incontriamo i detenuti ci accorgiamo che pensano di essere loro le vittime, vittime della societร , della povertร , e che sono vittime anche le loro famiglie, poi incontrano le vere vittime e capiscono invece che ci sono altre vittime. Abbiamo fatto questo progetto anche con ergastolani che sono ancora in carcere dopo 10 anni dal Progetto, ma che stanno cambiando il carcere dallโ€™interno. E lo abbiamo fatto anche con i musulmani e con i testimoni di Jehova. Abbiamo avuto un testimone di Jehova che ci ha chiamato dopo 3 anni dallโ€™aver partecipato al Progetto con noi e ci ha chiesto di diventare cattolico. Io ho chiesto, โ€œperchรฉ vuoi diventare cattolico? Tu sei nato in una famiglia di testimoni di jehova, i tuoi ti abbandoneranno.โ€ E lui ha risposto, โ€œi miei mi hanno presentato un Dio che giudica, voi mi avete portato un Dio che perdona, e io voglio questo Dioโ€.

Quando le vittime si raccontano, i detenuti abbassano la testa, si vergognano. Allโ€™inizio รจ uno scontro, poi diventa un incontro, e lโ€™Incontro รจ dato dallo stesso dolore, perchรฉ il dolore non รจ buono o cattivo, รจ dolore. E questo crea lโ€™incontro.

Abbiamo incontrato un uomo, un ergastolano, killer, che รจ ancora in carcere, che aveva avuto 3 sentenze di ergastoli. Non si perdonava i suoi omicidi, non perdonava se stesso. Continuava a confessare al Cappellano sempre lo stesso peccato di omicidio, ed era a rischio di suicidio. Poi ha incontrato la vittima che noi abbiamo portato dentro, una giovane donna calabrese a cui era stato ucciso il fratello, perchรฉ i genitori non avevano voluto pagare il pizzo, la tangente. E questa ragazza ha detto a questo uomo, โ€œse gli assassini di mio fratello fosse come te, li perdonerei.โ€ Questo uomo solo in quel momento si รจ perdonato. E la mamma di questo uomo lo andava a trovare ogni mese, e non sapeva nulla della partecipazione a questo progetto Sicomoro da parte del figlio. Lui ci ha raccontato che quando รจ stato condannato, la madre gli ha detto, โ€œio pregherรฒ sempre per te, e saprรฒ che Dio ha ascoltato le mie preghiere quando vedrรฒ i tuoi occhi brillare come quando eri piccoloโ€.

Questo uomo durante tutto il progetto ha pianto molto, e quando la madre dopo il progetto รจ andata a trovarlo in carcere, ha riconosciuto subito i suoi occhi e gli ha detto โ€œora i tuoi occhi brillano come quando eri piccolo.โ€ Quelle lacrime gli avevano lavato gli occhi ma anche il cuore.

E adesso questo uomo viene mandato nelle scuole a fare la sua testimonianza e poi torna in carcere. รˆ un ergastolano. Perรฒ รจ libero, perchรฉ Gesรน promette la liberazione, non la libertร  e lui si sente un uomo libero, e questo perchรฉ qualcuno di noi รจ andato a trovarlo nel carcere. Questi progetti che portiamo in carcere liberano anche le vittime. Abbiamo incontrato una mamma a cui avevano ucciso il figlio e voleva solo vendetta, non giustizia, vendetta. E lei diceva โ€œoltre ad avere perso un figlio, io sono diventata cattivaโ€. Poi รจ entrata in carcere con noi, ha incontrato degli assassini e ha riconosciuto in loro lo stesso suo dolore, lโ€™altra faccia della medaglia, ma lo stesso dolore. E lei ora dice โ€œnon pensavo di essere liberata da chi รจ in carcere.โ€ Lei non chiede piรน vendetta, annuncia il perdono. E quindi con questa Associazione lavoriamo sia per i detenuti che per le vittime. Formiamo i nostri volontari perchรฉ vadano in carcere, e allโ€™inizio ci dicono โ€œperchรฉ dovremo andare in carcere, รจ meglio buttare la chiave.โ€ Invece dopo essere entrati, cambia la mentalitร  fuori, nella societร , nel loro ambiente familiare, tra i loro amici. E quindi รจ un lavoro su piรน piani, dentro e fuori. Perchรฉ anche noi cattolici dobbiamo cambiare la mentalitร , anche le nostre famiglie, devono essere piรน accoglienti.

I nostri imprenditori devono aprire le porte per il lavoro, perchรฉ si puรฒ cambiare. Perchรฉ lโ€™uomo e la donna che incontrano Gesรน possono cambiare. Perchรฉ Gesรน cambia i cuori e le menti. Stiamo portando in Italia, iniziamo tra poco un nuovo progetto, si chiama il viaggio del prigioniero. Si basa sul vangelo di Marco. รˆ stato ideato da un ex detenuto. Un uomo drogato, spacciatore, che ha incontrato dentro il carcere i carismatici, che gli hanno annunciato lโ€™amore di Gesรน, Lui รจ un Inglese e dopo essere uscito dal carcere ha pensato โ€œcome posso fare per aiutare altri come me?โ€ E ha ideato questo progetto, che si limita a presentare Gesรน, attraverso il vangelo di Marco, si presenta Gesรน. Lui dice che il Vangelo racconta se stesso. E racconta che gli apostoli pur essendo stato 3 anni con Gesรน erano cechi. Non avevano capito la missione di Gesรน, il valore della redenzione della morte di Gesรน. Perรฒ poi quando arriva lo Spirito Santo si aprono i loro occhi. E la prova รจ che mettono tutto in comune. Noi porteremo questo progetto in Italia cominciando dalla Calabria e poi in tutta Italia.

Abbiamo giร  formato i primi 100 volontari, ma ne servono altri mille. Perchรฉ vogliamo arrivare al maggior numero di detenuti. Questo progetto prevede per 8 settimane il viaggio del carcerato e, dopo, proponiamo il battesimo nello Spirito, quindi il seminario di vita nuova. รˆ un grande lavoro che ci attende, ma Gesรน sta giร  lavorando per questo. Dice la scrittura, che Gesรน mandava avanti a due a due, i suoi discepoli nei villaggi in cui lui doveva entrare, e siamo sicuri che ci sono giร  tante carceri dove lui vuole entrare. Cerca solo donne e uomini generosi che entrino. La nostra visione รจ di spezzare il ciclo del crimine, e solo lo Spirito Santo puรฒ farlo. Noi da soli non possiamo farlo. Grazie.

Roma, 25 settembre 2022

Orlando Rose D’Costa

Prende il via a Nairobi in Kenya la formazione dei coordinatori di PFI che inizieranno il progetto โ€œIl Viaggio del Prigionieroโ€.

Prende il via a Nairobi in Kenya la formazione dei coordinatori di PFI che inizieranno il progetto โ€œIl Viaggio del Prigionieroโ€.

Insieme a numerose nazioni provenienti da tutti i continenti, รจ presente anche Prison Fellowship Italia con una numerosa delegazione: insieme alla presidente Marcella Reni e alla Vice Presidente Paola Montello, anche i due coordinatori del progetto italiano Mariapia Romeo e Francesco Paolo Di Turo e, nel ruolo di interpreti, Orlando e Mary Ann Dโ€™Coste.ย 

โ€œIl Viaggio del Prigioniero – dice la presidente Reni- รจ un progetto innovativo che si propone di portare Gesรน a un milione di detenuti entro il 2023 nel mondo. Si stima che siano oltre 12.000.000 i detenuti ristretti in 18.500 carceri e molti di questi uomini e di queste donne non hanno mai ricevuto la buona notizia, ossia che Gesรน ha il potere di trasformare la loro vita. Noi vogliamo aiutare i detenuti ad intraprendere un viaggio con Gesรน che per primo ha fatto esperienza di ciรฒ che loro stessi provano: paura, solitudine, alienazione, abbandono.โ€

Tra i ministeri nazionali di Prison Fellowship International sono presenti a Nairobi anche Ucraina, Nigeria, Namibia, Burkina Fasu e Togo, Sud Africa, Argentina, Colombia, Uganda, Costa Rica, Romania, Zimbabwe, Paraguay, Repubblica Domenicana, Guinea.

La settimana di formazione si concluderร  con la visita al carcere di Nairobi.ย 

TPJ – “Il Viaggio del Prigioniero”

TPJ – “Il Viaggio del Prigioniero”

Evangelizzare: perchรฉ, chi, dove, come?
Qualsiasi cristiano si รจ fatto queste domande molte volte riuscendo raramente a dare o a darsi risposte soddisfacenti ed esaustive. Lโ€™annuncio della buona notizia che cโ€™รจ un Dio che ci ama incondizionatamente, che si รจ fatto carico delle nostre colpe per liberarci, che ci considera cosรฌ preziosi da morire per noi, รจ la pietra fondante della nostra felicitร .
Noi di Prison abbiamo una proposta per dare una risposta a queste domande.

Evangelizzare perchรฉ lโ€™amore di Dio ha dato un senso alla nostra vita ed รจ logico e spontaneo trasmettere questa felicitร , rendere tutti partecipi di questโ€™amore libero e coinvolgente.
Naturalmente abbiamo scelto di partire dai carcerati: abbandonati dalla societร  (mettiamoli in prigione e buttiamo via le chiavi, fine pena mai), preziosi agli occhi di Dio (quello che fate ad uno di loro รจ come lโ€™aveste fatto a me). Partire dagli ultimi ci assicura un cammino pieno, felice e lungo.

Il dove diventa scontato. In Italia ci sono 189 istituti penitenziari con circa 55.000 detenuti. Sicuramente vicino a te cโ€™รจ una prigione e per il nostro progetto sono tutte idonee.
Veniamo al come, che di solito rappresenta lโ€™ostacolo maggiore.

TPJ โ€“ The Prisonerโ€™s Journey โ€“ Il viaggio del prigioniero, sono i tre modi per chiamare questo nuovo progetto. Scopo del progetto รจ di presentare la figura di Gesรน Cristo, scoprire il suo amore per noi, vedere che tutta la sua vita รจ stato un mezzo per starci vicini, capire che con Lui sono morte le nostre colpe e con Lui siamo risorti liberati e pronti ad una vita nuova.
Due facilitatori incontrano 8 volte per due ore 10-12 detenuti in unโ€™aula allโ€™interno del carcere. Guidati da un manuale dettagliato e semplice, fanno conoscere la vita e le opere di Gesรน attraverso il vangelo di Marco.

Condurre queste sessioni รจ veramente facile e qualsiasi persona seria e di buon senso puรฒ farlo. Noi curiamo i contatti con le istituzioni e abbiamo giร  formato 80 volontari in tutta Italia. Naturalmente ne servono molti altri per cui, se sei interessato, rivolgiti direttamente a noi.

 

Pierpaolo Trevisan

Giustizia riparativa: รจ possibile un nuovo inizio?

Giustizia riparativa: รจ possibile un nuovo inizio?

Erano gli anni โ€˜70 quando a Kitchener, al confine tra Canada e USA, i due educatori Yantzi e Peachey proposero ai giudici una pena diversa per due ragazzi che avevano vandalizzato delle abitazioni del paese: non piรน i vecchi progetti di rieducazione e colloqui psicologici, ma un serio programma di incontri con le famiglie danneggiate dalle loro azioni, e un impegno risarcitorio da garantire con il lavoro. ย Da qui inizia la teorizzazione, di psicologi ed educatori, di una possibile โ€œmediazione vittima-offensoreโ€. Dagli anni โ€˜80 in Nord America si diffonde lโ€™ipotesi di una restorative justice.

รˆ possibile โ€œquantificareโ€, e quindi risarcire, i danni (morali, umani, materialiโ€ฆ) di unโ€™infrazione della legge? รˆ possibile analizzare, e guarire, lโ€™impatto di un reato sulle vittime e sullโ€™intera comunitร ? Secondo la cittadina di Kitchener sรฌ, e questa intuizione ben presto si รจ diffusa in tutto il mondo, in teorie, studi e progetti dalle finalitร  comuni: mettere al centro la persona, comprendere, dialogare.

La giustizia riparativa รจ evoluta, nel tempo, tanto da essere istituzionalizzata. Pensiamo allโ€™esempio della Germania, in cui giร  dagli anni โ€˜90 la mediazione autore-vittima ha fatto parte della giustizia minorile per poi estendersi a tutto il sistema giudiziario; o alla Finlandia, che investe in progetti di dialogo tra vittime e colpevoli tanto che delle 8000 mediazioni effettuate in un anno lโ€™82% ha esiti positivi; o ancora al Belgio, in cui la mediazione รจ parte integrante del sistema penitenziario al punto che si parla di โ€œdetenzione riparativaโ€.

Allora questi progetti testimoniano che uno scambio comunicativo tra chi il reato lโ€™ha commesso e chi lโ€™ha subito puรฒ esserci, e puรฒ portare molto frutto. Si puรฒ, quindi, rimediare alle conseguenze di una condotta lesiva innanzitutto alle persone. Si puรฒ avere un coinvolgimento attivo e proficuo tra vittima, colpevole e societร  per riparare un crimine. Con una soluzione concordata, il consenso delle parti e un percorso di ascolto e dialogo si possono guarire cuori feriti e ricostruire ponti di umana solidarietร .

Se dunque il reato viene letto con occhio non ingenuo e idealista, ma umano e comprensivo, รจ possibile costruire nuove relazioni e rigenerata vicinanza. Certo, ingredienti necessari (da entrambe le parti) sono lโ€™apertura al dialogo, e la disponibilitร  a rimediare a un errore che perรฒ non รจ mai senza possibilitร  di correzione. Ecco allora che il โ€œmodello riparativoโ€ diventa possibile, e non solo strumento di rieducazione di chi ha commesso un errore, ma di nuova libertร  e consapevolezza nelle persone e nella comunitร  civile intera.

Con apertura e ascolto, mettendo al centro la persona sofferente, non cโ€™รจ patto sociale infranto che non possa essere riparato.

 

Xavier Trevisan